domenica 27 aprile 2008

:: Vini abruzzesi a Firenze :: The Westin Excelsior, 26 Aprile 2008 ::

:: Vini abruzzesi a Firenze :: Note di piacere @ The Westin Excelsior, 26 Aprile 2008 ::
Giornata piacevolissima e molto ben organizzata dai miei amici dello Studio Umami quella di ieri, sabato 26 Aprile presso la Sala Affreschi del - sempre splendido - Westin Excelsior di Firenze. Protagonisti assoluti, l'Abruzzo e i suoi vini, dal popolarissimo Montepulciano (con il quale la nostra omonima cittadina toscana ha un conto in sospeso...) al Trebbiano, "passando attraverso la tipicità del Cerasuolo e del Pecorino." (riporto testualmente parte della brochure cartacea). Al volo per chi avesse un attimo di confusione riguardo l'ultimo dei suddetti nomi: oltre ad incarnare una delle vette di eccellenza casearia, il Pecorino e' anche un'uva autoctona a bacca bianca, tipica dell'Abruzzo e di altre zone dell'Italia Centrale (Marche e Lazio).
L’origine del nome di quest'uva, chiamata anche “uva delle pecore”, deriva proprio dallo stretto rapporto esistente tra pastorizia e agricoltura, e risale proprio alla presenza di tale vitigno nelle zone di transumanza dei pastori. Et voilà!

Presso la reception ricevo un elenco di vini e aziende partecipanti, e con una cauzione di 5 Euro mi viene consegnato il bicchiere, da riconsegnare al termine, oppure da tenere per sé lasciando ovviamente la cauzione.

Degustazioni guidate da un nugolo di sommelier AIS.
Il mio tour comincia quindi con i bianchi, prima Trebbiano e poi Pecorino, declinati sotto varie forme. Interessanti, freschi e piacevoli, senza peraltro lasciarmi eccessivamente entusiasta (lo ammetto, non amo particolarmente i bianchi). Seguendo la disposizione dei tavoli in senso antiorario, procedo verso i rosati, e quindi largo al Cerasuolo. Andiamo decisamente meglio. Concordando con l'amico e collega/docente Filippo Pastorini, titolare dell'Enoteca Perbacco in Borgo SS. Apostoli a Firenze (fateci un salto!), troviamo una buona freschezza, un buon corpo (14%) ed una notevole chiusura.

Dai rosati ai rossi, il passo e' breve, e qui il trionfo del Montepulciano arriva presto.
Diverse aziende, DOC e DOCG (Colline Teramane ovviamente...) e varie IGT; c'e' da perdere il conto, meno male che il fido elenco consegnatoci all'ingresso ci aiuta nel tenere il passo.
Trovo la ciliegia, anzi, la marasca (marcati sentori di amarena, diciamo...) il denominatore comune di quasi tutti i rossi degustati. Un uva che da' dei vini non troppo pastosi ne' con la punta tipica del Sangiovese, benché ne sia strettissimo parente.
Fra i tanti, eleggo quindi il mio preferito: Vizzarro 2003, dell'Azienda Agricola Barone Cornacchia di Torano Nuovo.
Un Colline Teramane DOCG veramente interessante e piacevole, leggermente balsamico e rotondo in bocca. Riesce a strizzare l'occhio sia alla tradizione che all'innovazione, e questo ci piace.
Di questo vino, ho scoperto poi stamani che si e' beccato una medaglia d'oro all'edizione 2007 di Vinitaly.
Ampiamente meritata direi. Pomeriggio che sfuma nella serata, e arrivano anche i primi languori. Tutti a cena, con un bel ricordo d'Abruzzo nel palato ;-)

D

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