lunedì 3 marzo 2008

Metti una sera a Firenze... Il trionfo della Basilicata

Aglianico del Vulture: un vitigno speciale
Avete letto bene, si'. Non mi sono bevuto il cervello, piuttosto un vino a dir poco splendido, sapiente risultato di vinificazione di uno dei gioielli di cui l'Italia dovrebbe essere fiera: l'Aglianico del Vulture, un vitigno tanto antico quanto capace di risultati modernissimi e up-to-date.

L'Aglianico ce l'hanno "regalato" i Greci tanti secoli fa quando ci chiamavano Enotria, e infatti il nome stesso e' una piacevole storpiatura del vocabolo ellenico... bello, vero?
Metti una sera a Firenze, all'enoteca Bevo Vino di San Niccolo'... Ambiente carino e per nulla spocchioso, anzi... tutt'altro! Alla mano e molto friendly, con diversi vini niente male ed altri poco piu' che decenti; un pizzico di esperienza e qualche prova ti portano a capirlo!
Venerdi' scorso 29 febbraio, prima di prendere sonno mi fa voglia un bicchiere "di quello buono"... e dato che, tanto per cambiare, casa mia e' sguarnita (c'e' "solo" un Solaia 2000, che forse non e' il caso di aprire per un vezzo notturno...), esco alla ricerca del sollazzo.
Al Bevo Vino in carta ci sono poche cose, molte toscane, un Brunello e qualcosa di Bolgheri (entrambe tentazioni interessanti), qualche derivato del Chianti (meglio l'acqua...) e proposte centro/sudiste, tra Marche e Sicilia. La Basilicata sventola due annate di Aglianico del Vulture DOC, e come non farsi tentare?
Scelgo quindi la piu' "vecchia": 2002, che mi regala una sorpresa fantastica di nome Basilisco.
Colore scuro e prepotente, di un porpora profondo ma brillante... splendida premessa.
Sempre afflitto dalla mia rinite allergica, spero quindi di trarre ulteriori soprese dal naso... e ci riesco: potente e fruttato, c'e' la mora sicuramente, qualche altro frutto idem (ma stasera il mio naso e' congestionato piu' del solito... sob!), con gia' degli accenni molto piacevoli di quelli che saranno in bocca i vari terziari. L'alcol si fa sentire (siamo sui 13,5% e secondo me anche qualcosina di piu'...).
Avvino un po', e poi si beve... e qui posso veramente dire che il vino rende felici quando e' buono cosi'. Trionfa una trama tannica neanche poco delicata, anzi, bella tosta! Ottima acidita', il vino dovrebbe sicuramente respirare qualche ora per raggiungere il picco. E passare anche qualche altro tempo in bottiglia per arrivare al top... altri due anni e poi sara' grandioso!
Ma si sa, il tempo e' quello che e' e il contesto idem... e io me lo sto godendo comunque.
Imperiosi i sentori della frutta promessi dal naso, quelli un po' piu' complessi del legno si fanno alla fine sentire. Ma mi piacciono molto, perche' non sono invasivi e prepotenti, piuttosto vanno a bilanciare il resto in modo molto armonico. Finale non lunghissimo, ma la persistenza e' bellissima (si puo' dire "persistenza bellissima" parlando dei finali di un vino? Ma si'! :-).
Scelta fantastica. Sono contento e posso andare a nanna soddisfatto.
Non prima pero' di una breve navigata sul web per trovare qualche info sul Basilisco e sui suoi meravigliosi fautori. La paternita' si deve a Michele Cutolo, proprietario della tenuta di Rionero in Vulture, ed al suo enologo Lorenzo Landi.
C'e' una mail, e mi va di scrivere spontaneamente per fare i complimenti. A me piace farli cosi', spontanei e a volte accorati!
E a volte ritornano (i complimenti): stamattina, mentre mi dirigo in moto verso l'ufficio, squilla il cellulare.
Mi fermo, rispondo: e' lui, Michele Cutolo in persona!
Telefonata simpaticissima e piacevole... scopro una persona gentilissima e sensibile a messaggi come il mio, nonche' un produttore colto e di provenienza "importante" (e' un gastroenterologo) ma soprattutto appassionatissimo.
Grazie ancora Michele, speriamo di trovarsi a VinItaly o da qualche parte tra Toscana e Basilicata, magari per degustare una delle nuove annate di Basilisco.
Non vedo l'ora!!!! ;-)
D

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