Oggi e' domenica, giornata i cui risvolti possono essere tanti: dalla pigrizia calcolata all'indulgenza su quello che durante il resto della settimana ci manca o ci facciamo mancare.
Oggi e' domenica e mi fa voglia una bottiglia di vino, anche se devo decidere quale. In casa non ho nulla, devo provvedere.
Dopo una breve incursione in centro a Firenze, entro ed esco da alcune enoteche che generalmente non amo particolarmente, anzi... ma sono comunque gli unici posti aperti oggi per poter soddisfare la mia voglia.
Oggi e' domenica e mi fa voglia una bottiglia di vino, anche se devo decidere quale. In casa non ho nulla, devo provvedere.
Dopo una breve incursione in centro a Firenze, entro ed esco da alcune enoteche che generalmente non amo particolarmente, anzi... ma sono comunque gli unici posti aperti oggi per poter soddisfare la mia voglia.
Sono quei posti "acchiappaturisti", e ce ne sono di vario tipo: dai wine shop piu' evoluti con discreta scelta a quelli che espongono trionfi di fiaschi impagliati, vessillo imperituro del Chianti della peggior specie. Li siglo puntualmente con un sardonico "no comment".
Alla fine ho scelto. Dopo qualche tentazione sudista (Aglianico del Vulture, un vino imperioso e straordinario... oppure il fratello Taurasi, altra perla enologica spettacolare) ho deciso di dare una chance alla Toscana, e scelgo la Val di Cornia.
C'e' il Sangiovese, si', ma ci sono anche i vitigni internazionali... i due Cabernet Sauvignon e Franc e il Merlot, il Syrah e magari qualche ettaro di Petit Verdot e Pinot Nero... e poi c'e' il mare, ed una splendida passione per l'evoluzione enologica, che in tante aree toscane mi sembra non essere compresa pienamente.
Ho con me un Val di Cornia DOC 2004, tale Rubino della sconosciuta (fino ad oggi) Azienda Agricola Bulichella di Suvereto... adoro quella Toscana, per me significa orizzonti e terra unificati dallo splendido confine tra mare e campagna, come da poche altre parti si trova.
Ora basta web-poesia, c'e' il vino da aprire: 2004, 14% vol.
Ci vuole almeno un'oretta e spiccioli per far respirare Rubino, viste le soprastanti premesse.
L'etichetta dichiara che il Sangiovese la fa da padrone al 50%, poi Cabernet (non si specifica quale dei due.... etichetta un po' avara, ragazzi...) e Merlot (25% / 25%) completano il resto dell'uvaggio.
Lo verso. Inutile iniziare con preamboli ieratici degni della casta dei sommelier apologi di se' stessi. Complice inoltre una potente rinite allergica (e' il periodo...), so gia' che il naso mi tradirebbe.
L'etichetta dichiara che il Sangiovese la fa da padrone al 50%, poi Cabernet (non si specifica quale dei due.... etichetta un po' avara, ragazzi...) e Merlot (25% / 25%) completano il resto dell'uvaggio.
Lo verso. Inutile iniziare con preamboli ieratici degni della casta dei sommelier apologi di se' stessi. Complice inoltre una potente rinite allergica (e' il periodo...), so gia' che il naso mi tradirebbe.
Ma io ci provo lo stesso: Rubino porta il colore che lo stesso nome preannuncia, e ovviamente la tradizionale accoppiata bordolese Cab/Mer gli conferisce l'immancabile riflesso porpora.
Proviamo il naso: la "botta" alcolica e' ovviamente la prima sensazione che arriva: 14 gradi si fanno sentire! L'annata promette invece un buon equilibrio tra freschezza e sapidita', contrastando quindi il contenuto alcolico di Rubino.
In bocca entra con un misto di veemenza ed eleganza: nonostante l'inibizione alla piena percezione di tutte le gamme organolettiche, percepisco una trama tannica consistente e neanche troppo delicata, ma piacevole. Asciutto e sapido, mediamente complesso, sento delle note di pepe nero e frutti rossi (ciliegia su tutti...). Azzardo anche delle note di smalto, oltre ad un'acidita' forse un po' troppo accentuata nonostante l'areazione ormai pienamente avvenuta.
La persistenza e' buona, e nel finale ci sento qualche leggerissima nota vanigliata, non troppo invasiva come puntualmente accade con tantissimi vini toscani di un certo livello: ottimi prodotti, ma straordinariamente simili, per non dire identici, l'uno con l'altro.
Indubbiamente concorre la vocatura della zona, e sicuramente il lavoro svolto dagli amici della Bulichella (che tra l'altro si segnala come azienda biologica) tra vigna e cantina.
Per la cronaca, l'ho abbinato ad un petto di pollo ai ferri condito con olio extra-vergine e salsa di soia, ed un'insalatina misticanza oliata e acetata (balsamico).
Lo so, non e' cibo da gourmet o degno di richiamare abbinamenti cibo / vino di un certo livello, ma a me va benissimo cosi' ;-)
Rubino e' un vino decisamente piacevole, niente di grandioso e straordinario, ma sicuramente molto meglio di altri prodotti del cuore toscano (Chianti & Dintorni), verso il quale ho una dichiarata e manifesta avversita'... la sciacquata di barrique in stile chiantigiano ha ormai fatto il suo tempo ;-)
Proviamo il naso: la "botta" alcolica e' ovviamente la prima sensazione che arriva: 14 gradi si fanno sentire! L'annata promette invece un buon equilibrio tra freschezza e sapidita', contrastando quindi il contenuto alcolico di Rubino.
In bocca entra con un misto di veemenza ed eleganza: nonostante l'inibizione alla piena percezione di tutte le gamme organolettiche, percepisco una trama tannica consistente e neanche troppo delicata, ma piacevole. Asciutto e sapido, mediamente complesso, sento delle note di pepe nero e frutti rossi (ciliegia su tutti...). Azzardo anche delle note di smalto, oltre ad un'acidita' forse un po' troppo accentuata nonostante l'areazione ormai pienamente avvenuta.
La persistenza e' buona, e nel finale ci sento qualche leggerissima nota vanigliata, non troppo invasiva come puntualmente accade con tantissimi vini toscani di un certo livello: ottimi prodotti, ma straordinariamente simili, per non dire identici, l'uno con l'altro.
Indubbiamente concorre la vocatura della zona, e sicuramente il lavoro svolto dagli amici della Bulichella (che tra l'altro si segnala come azienda biologica) tra vigna e cantina.
Per la cronaca, l'ho abbinato ad un petto di pollo ai ferri condito con olio extra-vergine e salsa di soia, ed un'insalatina misticanza oliata e acetata (balsamico).
Lo so, non e' cibo da gourmet o degno di richiamare abbinamenti cibo / vino di un certo livello, ma a me va benissimo cosi' ;-)
Rubino e' un vino decisamente piacevole, niente di grandioso e straordinario, ma sicuramente molto meglio di altri prodotti del cuore toscano (Chianti & Dintorni), verso il quale ho una dichiarata e manifesta avversita'... la sciacquata di barrique in stile chiantigiano ha ormai fatto il suo tempo ;-)
Nessun commento:
Posta un commento